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Italian Design Day

Dopo il successo della prima edizione, che ha coinvolto 110 città nel mondo e circa 20.000 operatori del settore, si rinnova l’appuntamento con l’Italian Design Day, evento promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con il Ministero per i Beni e delle attvità culturali e del turismo, la Triennale di Milano, l’ICE, il Salone del Mobile di Milano, l’Associazione per il Disegno industriale, la Fondazione Compasso d’Oro e la Fondazione Altagamma. Una giornata dedicata all’eccellenza del Design italiano, settore all’avanguardia e in costante crescita a livello globale: un terzo di tutto il fatturato mondiale appartiene infatti all’industria italiana. Anche per questo, il Design rappresenta oggigiorno un’altra forma di fare esperienza dell’Italia e del suo stile di vita. L’argomento centrale dell’evento sarà quest’anno il rapporto tra disegno e sostenibilità in ogni suo aspetto- tanto economico, come sociale e ambientale – in sintonia con il tema “Broken Nature. Design Takes on Human Survival” che sarà l’asse tematico della XXII Esposizione internazionale della Triennale di Milano 2019. Si discuterà quindi di come il mondo del disegno è in grado di contribuire allo sviluppo nel rispetto della natura e dell’essere umano.

L’Italian Design Day a Buenos Aires

Per celebrare questa iniziativa, abbiamo organizzato un’intera giornata di eventi presso il Centro Metropolitano de Diseño. Ambasciatore del Design italiano a Buenos Aires sarà l’Arch. Michele De Lucchi, che aprirà le celebrazioni con la conferenza su Un’indagine sulle relazioni umane. Cosa possiamo fare con l’architettura?

Al termine dell’intervento avrà luogo un dialogo tra lo stesso De Lucchi e gli architetti argentini Martín Bodas e Martín Huberman, con la mediazione della designer e giornalista argentina Gabi Lopez. La Giornata Internazionale del Disegno Italiano proseguirà con la proiezione di una selezione di film legati al Design, appositamente realizzata in collaborazione con il Milano Design Film Festival.

MICHELE DE LUCCHI è nato nel 1951 a Ferrara e si è laureato in architettura a Firenze. Negli anni dell’architettura radicale e sperimentale è stato tra i protagonisti di movimenti come Cavart, Alchimia e Memphis. Ha disegnato elementi d’arredo per le più conosciute aziende italiane ed europee, ed è stato responsabile del Design Olivetti dal 1988 al 2002. Ha lavorato per importanti istituti italiani ed esteri (come Deutsche Bank, Telecom Italia e Unicredit tra gli altri), introducendo innovazione tecnica ed estetica negli ambienti di lavoro. Il Centre Georges Pompidou di Parigi ha acquisito un rilevante numero dei suoi lavori e una selezione dei suoi oggetti è esposta nei più importanti musei dEuropa, degli Stati Uniti e del Giappone. Nel 2000 è stato insignito della onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana dal Presidente Carlo Azelio Ciampi per meriti nel campo del design e dell’architettura. Per tutto il 2018 sarà direttore di “Domus”, primo di 10 architetti che si alterneranno alla guida della prestigiosa rivista fino al 2028.

PROGRAMMA:

Ore 10: Accoglienza/ Coffee break

Ore 11: Conferenza “Un’indagine sulle relazioni umane. Cosa possiamo fare con l’architettura?” dell’arch. Michele De Lucchi (in italiano con traduzione simultanea allo spagnolo)

Ore 12: Tavola rotonda con Martín Bodas e Martín Huberman. Conduce Gabi López

Ore 13: Proiezioni Milano Design Film Festival :

Volevo essere Walt Disney (35’, 2016; Regia: F.Molteni,)

Voleva essere Walt Disney, ed è diventato Alessandro Mendini. Creatore di un universo parallelo, ironico e tragico, personale e capace di parlare al mondo, in tutte le lingue. L’architettura, l’arte, il design, la scrittura e la critica. Un protagonista del XX e del XXI secolo, che nel film racconta un sogno diventato realtà.

Il treno di Sottsass (50’, 2017; Regia: V.Parisi)

Pensiamo sempre di sapere tutto di lui, ma ogni volta si scopre qualcosa di nuovo e nuovi tasselli si aggiungono a comporre il complesso universo creativo che corrisponde a Ettore Sottsass. L’infanzia libera tra le montagne, i viaggi in America dove scopre la cultura industriale e i poeti della Beat Generation, il valore del colore, gli anni dell’Olivetti, i suoi innumerevoli linguaggi. A ricordare è proprio lui, nell’arco di tre interviste.

Perchè un film su Michele de Lucchi (65’, 2013; A.Bozzer)

Perché un film su Michele De Lucchi? La risposta si presenta naturalmente, via via che si ascolta l’architetto. Che racconta dell’architettura radicale, del lavoro in Olivetti e dell’intenso rapporto con Ettore Sottsass.

NOTA: Tutti i film sono in lingua italiana con sottotitoli in inglese

 

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