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Cucina, Cultura, Lingua – Apertura della IV Settimana della Cucina Italiana nel Mondo

Lo chef stellato Giusepe Costa, invitato dall’IIC per una serie di attività di promozione della gastronomia italiana a Buenos Aires, incontra il pubblico per parlare della sua storia personale e della sua carriera. La scrittrice e giornalista gastronomica Daniela Di Segni parlerà dell’uso della lingua italiana nella cucina porteña.

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Daniela Di Segni argentina di familia italiana, scrittrice e giornalista gastronomica. Ha scritto numerosi libri di cucina, best seller sugli aspetti dell’universo femminile in chiave umoristica. È stata membro e delegato dell’Accademia Italiana della Cucina.

Giuseppe Costa nasce nella cittadina di Alcamo, e dopo una serie di esperienze in Trentino, a Bruxelles e successivamente nuovamente in Italia al ristorante “Marennà” per una consulenza di Heinz Beck, approda in costiera amalfitana al “Rosselinis” (due stelle Michelin) con lo chef Pino Lavarra dove resta per due stagioni. Decide di tornare in Trentino, precisamente a Trento nel ristorante “Scrigno del Duomo” con lo chef Alfredo Chiocchetti nonché il primo chef di Alajmo. Si sposta, quindi a Milano dallo chef Carlo Cracco dell’omonimo ristorante (due stelle Michelin).

Nell’agosto del 2008, apre il ristorante “Il Bavaglino” nella nota località balneare di Terrasini. Nel 2019 apre a Palermo la sua “Dispensa”, la cui formula è quella di un “concept” che riunisce al proprio interno più proposte: bottega, bistrot, cantina, trattoria.

Nei suoi piatti Costa racconta l’amore per la Sicilia e i suoi frutti, non tralasciando le esperienze che lo hanno fatto crescere attraverso piccole contaminazioni suggerite dagli anni di gavetta su e giù per l’Italia. Amante delle rivisitazioni ma non degli stravolgimenti, resta fedele al suo credo: riscoprire e far conoscere i sapori perduti di una volta. La perizia nella ricerca della materia prima, non necessariamente a km zero ma di grande qualità, è alla base della sua cucina. Perché, come afferma lo chef: «È dalla materia prima di qualità che nascono piatti che restano nel cuore». E i riconoscimenti non si fanno attendere: nel 2009 a Napoli, nella cornice del Circolo Savoia, si aggiudica il premio come Chef Emergente del Sud Italia. Ma è il 4 novembre 2014, a soli 32 anni, che riceve la sua prima Stella Michelin per la Guida 2015, e che detiene tuttora. Tra i cavalli di battaglia, la nuvola di cassata, le foglie d’aMare, il piccione, piatto ormai poco diffuso sull’isola e dal gusto avvolgente che stagione dopo stagione si arricchisce di nuovi e diversi ingredienti mantenendo un equilibrio eccezionale. 

 

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura
  • In collaborazione con: Accademia Italiana della cucina