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Incontro con il nuovo cinema italiano nella Sala Leopoldo Lugones Online

L’Istituto Italiano di Cultura, il Ministero della Cultura attraverso il Complesso Teatrale di Buenos Aires e la Fondazione Cinemateca Argentina hanno organizzato un ciclo denominato Incontro con il nuovo cinema italiano, il quale si terrà, da giovedì 15 luglio a martedì 24 agosto, sulla piattaforma del Ministero della Cultura e la pagina web del Complesso Teatrale di Buenos Aires. Il programma comprende sei recenti lungometraggi, rappresentativi della diversità e ricchezza del cinema italiano contemporaneo e include titoli diretti da Sergio Castellitto, Gianfranco Rosi, Cristina Comencini, Valeria Bruni Tedeschi, Paolo Virzì e Roberto Andò.

Potrà accedere alle proiezioni della Sala Leopoldo Lugones virtuale sulla piattaforma del Ministero della Cultura https://vivamoscultura.buenosaires.gob.ar/

e la pagina web del Complesso Teatrale di Buenos Aires

https://complejoteatral.gob.ar/cine

Ogni titolo rimarrà disponibile per cinque giorni.

L’agenda completa del ciclo è la seguente:

Da Giovedì 15 luglio alle 18.00 per 5 giorni: Fuocoammare (Italia/Francia, 2016, 114’)
Regia: Gianfranco Rosi.
L’isola di Lampedusa è il punto più meridionale d’Italia e, dal 1990, si è convertito nell’approdo di sbarco massivo di immigranti illegali. In poco più di 20 anni, circa 20.000 persone sono annegate durante la traversata per raggiungere ciò che per molti è ritenuto la via d’accesso all’Europa. Samuele vive sull’isola, ha 12 anni, va a scuola, gli piace giocare con la fionda e andare a cacciare. Attorno a lui uomini, donne e bambini cercano di attraversare il mare per arrivare all’isola, scappando dalla guerra e dalla fame.
“In Argentina,Gianfranco Rosi era conosciuto da un piccolo gruppo di appassionati cinefili grazie al suo terzo documentario, Sicario’s Room (2010), che all’epoca presentò al DocBuenosAires. Si tratta di un raccapricciante quanto tranquillo racconto davanti alla cinepresa del sicario di un cartello messicano che, dalla stanza di un motel racconta, con dovizia di particolari, la sua carriera criminale. In Fuocoammare Rosi mette a confronto, facendo ricorso agli strumenti usati nel precedente documentario osservativo la realtà degli immigrati poveri dell’Africa e del Medio Oriente che entrano in Europa attraverso l’isola siciliana di Lampedusa, e la vita quotidiana degli abitanti dell’enclave”. (Horacio Bernades, Página12).

Da Giovedì 22 luglio alle 18.00  per 5 giorni: Nessuno si salva da solo (Italia, 2015, 103’)

Regia: Sergio Castellitto.
Delia e Gaetano sono separati da anni. Quando si riuniscono in un ristorante per decidere sulle vacanze dei figli, la discussione farà riemergere le loro differenze, l’amore e i rancori del passato. Nessuno si salva da solo è basato sul romanzo omonimo di Margaret Mazzantini, autrice, inoltre, della sceneggiatura. Ambo i protagonisti Scamarcio-Trinca sono stati nominati al premio David di Donatello per la loro eccellente interpretazione. Nel suo quinto lungometraggio come regista (ha una lunga carriera come attore), Sergio Castellitto ricorre all’uso del flashback per trasportare lo spettatore da un presente afflitto dai rimproveri ad un passato dove si mostra la nascita, il culmine, la crisi e la dissoluzione della coppia”. (Diego Batlle, Otros cines).

Da Giovedì 29 luglio alle 18.00 per 5 giorni: Latin Lover (Italia, 2015, 104’)
Regia: Cristina Comencini.
Con Virna Lisi, Valeria Bruni Tedeschi, Marisa Paredes.
In un paesino della Puglia si celebra il 10º anniversario della morte di Saverio Crispo (Francesco Scianna), attore emblematico del grande cinema italiano ed eterno “latin lover”. Alla cerimonia arrivano quattro delle sue cinque figlie sparpagliate per il mondo, e due ex mogli, una italiana (Virna Lisi) e l’altra spagnola (Marisa Paredes). Segreti, rivalità e nuove passioni porteranno le donne a scoprire un passato inaspettato e a guardare la vita con occhi nuovi.
“Scritta e diretta da Cristina Comencini, che conobbe personalmente Marcello, Vittorio & tutti gli altri (è figlia di Luigi Comencini, regista di Pane, amore e fantasia). Tra i protagonisti si evidenzia Lluís Homar, padrone di una tranquillità e di una scioltezza che il suo torturato ruolo in Gli Abbracci Spezzati di Almodovar non permetteva di immaginare”. (Horacio Bernades, Página/12).

Da Giovedí 5 agosto alle 18.00 per 5 giorni: La pazza gioia (Italia/Francia, 2016, 116’)

Regia: Paolo Virzì.
Con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Anna Galiena.
Beatrice (Valeria Bruni Tedeschi) è una contessa miliardaria che è ricoverata in Villa Biondi, una comunità per donne con problemi psichiatrici situata nei dintorni di Pistoia. Beatrice è convinta di essere amica intima di tutti i grandi leader politici del mondo. La vita di Beatrice viene stravolta dall’arrivo di una nuova paziente. Donatella (Micaela Ramazzotti), una ragazza tatuata, vulnerabile e introversa, avvolta nel proprio alone di mistero.
“In Italia, e specialmente nel cinema, quando si parla di persone alienate, le si associa ai ricoverati che sono stati liberati dopo la chiusura dei manicomi, un argomento che negli anni 80 Ermanno Cavazzoni plasmò in un racconto che rielaborava l’ultima magia felliniana: La voce della luna (1990). Ma la realtà e l’estetica attuali sono altre, per cui i (presunti) matti di Paolo Virzì difficilmente potevano essere concepiti con l’aura angelica di quelli di Fellini. I suoi personaggi, al contrario, si rivelano pesanti e al limite del delitto”. (Néstor Tirri, La Nación).

Da giovedì 12 agosto alle 18.00 per 5 giorni: Le confessioni (Italia/Francia, 2016, 108’)
Regia: Roberto Andò.
Con Toni Servillo, Daniel Auteuil, Lambert Wilson.
Gli economisti più importanti del mondo si riuniscono nell’ambito di una riunione del G8 in un hotel di lusso della costa tedesca. Tra i presenti si trova anche un monaco italiano, invitato da Daniel Roché, direttore del Fondo Monetario Internazionale. Roché vuole che il monaco lo confessi, nella stessa notte, in segreto. Però la mattina seguente Roché viene ritrovato morto. Assassinio o suicidio?
“Per me il monaco che incarna Toni Servillo non è un rappresentante della Chiesa, è solo un uomo. La storia ci mostra che i monaci sono sempre stati eccentrici e sovversivi nella loro relazione con il potere centrale della Chiesa. Ciò che mi ha interessato di questo personaggio è stata l’intensità dell’esperienza umana durante il suo periodo di isolamento nel monastero, la sua abitudine al silenzio. Questo monaco è uno strano, un visitatore indiscreto, un militante della compassione che non ha altra bandiera se non il suo amore verso gli esseri umani e la sua fiducia in essi. Egli è un simbolo, rappresenta l’ideologia che si oppone all’economia che governa il mondo d’oggi”. (Roberto Andò)

Da giovedì 19 agosto alle 18.00 per 5 giorni: Un castello in Italia (Un château en Italie; Francia, 2013, 104’)
Regia: Valeria Bruni Tedeschi
Con Valeria Bruni Tedeschi, Louis Garrel, Silvio Orlando.
Louise Rossi Levi, membro di una famiglia borghese in crisi, vive a cavallo tra Parigi e il castello famigliare nel Nord Italia. Un giorno conosce Nathan, un giovane attore francese. Il ragazzo, indeciso ed insicuro, risveglia in lei i suoi desideri di amore e maternità. Terzo lungometraggio della regista e attrice franco-italiana Valeria Bruni Tedeschi. “Con Il giardino dei ciliegi, di Antón Chéjov, come principale fonte di ispirazione, e la sua personale esperienza familiare come motore del film, Un castello in Italia – presentato in concorso al Festival di Cannes 2013- lavora sui contrasti, le opposizioni e i dubbi più intimi della protagonista. Il film, inquietante, e in alcuni frangenti, scomodo, per tutta la sua durata cambia di tono, di genere e di dimensione, però non perde mai quella sensibilità, quella autenticità, quella sensazione che la realizzatrice e protagonista stia mettendo il suo corpo (il suo talento, ovviamente) in ogni fotogramma”. (Diego Battle, La Nación).

  • Organizzato da: IIc Buenos Aires, Ministerio de Cultura
  • In collaborazione con: Complejo Teatral de Buenos Aires y Fundación Cinem