Terzo appuntamento con il ciclo dell’Istituto Italiano di Buenos Aires Immaginari. Antologia di racconti del Novecento italiano, organizzato in collaborazione con il Teatro Stabile di Catania.
In questa occasione Luca Iacono legge “La rimozione” di Leonardo Sciascia (tratto da Il mare colore del vino)
PRENOTA QUI IL TUO POSTO (evento in italiano con sottotitoli in spagnolo)
Tutti gli episodi verranno diffusi attraverso le reti dell’Istituto:
Facebook: https://www.facebook.com/iicbue/
YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCgHJY5RTRdu3r-mO56bY0Xg
Di seguito il programma completo delle prossime letture:
Mercoledì 16 settembre: Daniele Bruno legge “Frammenti” di Umberto Eco (tratto da Diario minimo)
Mercoledì 23 settembre: Marcello Montalto legge “L’arte della divinazione” di Andrea Camilleri (tratto da Un mese con Montalbano)
Mercoledì 30 settembre: Valentina Ferrante legge “La sindrome Boodman” di Alessandro Baricco
Mercoledì 7 ottobre: Giovanni Arezzo legge “Lo zoologo” di Niccolò Ammaniti (tratto da Fango)
IL CICLO
Con la creazione del nuovo ciclo Immaginari. Antologia di racconti del Novecento italiano, l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires prosegue la sua attività culturale attraverso proposte originali ideate per essere fruite in modalità virtuale. È così che dopo la presentazione nei mesi di aprile-giugno del ciclo di letture Novelle per un anno di Luigi Pirandello, a cura dell’attore Vincenzo Pirrotta, inauguriamo ora il progetto IMMAGINARI, realizzato in collaborazione con il Teatro Stabile de Catania.
Sette attori del teatro siciliano leggono sette grandi autori italiani del XX secolo, presentando una galleria di immaginari, poetiche, stili molto diversi tra loro ma che trovano nell’uso dell’ironia (e dell’autoironia), del paradosso, della reinvenzione fantastica della realtà il loro filo conduttore. Questi racconti ci disegnano un novecento italiano (i racconti scelti sfociano fino ai primi 15 anni del nuovo secolo) variegato, che sfugge ad una definizione univoca. Perché se è vero che il Novecento è il secolo che più di tutti ha sperimentato, mettendola in crisi, la funzione della parola scritta e la sua tradizione, non ha mai però perso di vista la denuncia sempre lungimirante, della realtà concreta e contemporanea.