Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Viva Fellini – proiezione di copie restaurate

Viva Fellini

5 film alla Sala Leopoldo Lugones

In copie restaurate

Il Ministerio de Cultura della città di Buenos Aires, per mezzo del Complejo Teatral de Buenos Aires, e la Fundación Cinemateca Argentina con l’auspico dell’Istituto Italiano di Cultura organizzano un ciclo dal nome Viva Fellini, che si terrà tra il sabato 12 e la domenica 20 di febbraio alla Sala Leopoldo Lugones del Teatro San Martín (Av. Corrientes 1530). Il ciclo è integrato da tre tra i più famosi lungometraggi del maestro italiano, in esibizione sono le copie recentemente restaurate, e due documentari che descrivono in dettaglio il mondo creativo di uno dei più grandi registi che abbia dato il cinema della seconda meta del XX secolo.

I ticket si vendono alla biglietteria del Teatro:

$300 pubblico generale – $150 studenti e pensionati

“Quando faccio un film mi trovo sano, felice, non ho bisogno di nulla, tranne che del sesso. Vivo un ina dimensione nella quale sono assolto, accettato dalla vita. La mia crisi incomincia quando lo finisco, quando mi trovo di nuovo con i miei veri problemi – Dio, la moglie, le donne, le tasse -fino quando si accende una nuova luce che annuncia un nuovo gioco, y mi assorbe di nuovo”.

(Federico Fellini).

CRONOGRAMA DEL CICLO

  • 8 y ½

Sabato 12 – 14:00 ore; martedì 15 – 20:30 ore; venerdì 18 – 14 ore; sabato 19 – 18 ore; domenica 20 – 14 ore.

(138’; DCP; Italia/Francia, 1963)

Regia: Federico Fellini

Con Marcello Mastroianni, Sandra Milo, Claudia Cardinale.

“Otto e mezzo è la storia della storia di un film (che forse non si farà mai), raccontata attraverso gli stati d’animo, i sogni e le ossessioni di Guido, il suo regista. Guido ha quaranta sei anni. Vittima di una malattia, deve seguire una cura di acque termali in una clinica. Dispone per forza di tempo libero che gli permette di ripiegarsi su di sé stesso. Chi è? Cosa ha fatto della sua vita? Cosa vuole?” (Gilbert Salachas en Fellini).

“Si ha scritto che 8 ½ è un film autobiografico. Sono sempre autobiografico, ¡anche se mi me metto a raccontare la storia di un pesce! E, nonostante, sono disposto a diciarare che quel film è un’opera della immaginazione: tra tutti quelli che ho fatto, è il film che meno si riferisce a fatti personali. Ho inserito tante cose tra quelle ascoltate e immaginate. (…) cos’è 8 y ½? Forse sia, in fondo, semplicemente, il racconto di un film che non ho mai realizzato”. (Federico Fellini).

  • I vitelloni

Sabato 12 – 17:00 ore; domenica 13 – 18 ore; martedì 15 – 14 ore; mercoledì 16 – 21 ore; giovedì 17 – 14 ore; venerdì 18 – 18 ore

(107’; DCP; Italia/Francia, 1953)

Regia: Federico Fellini

Con Franco Interlenghi, Alberto Sordi, Leopoldo Trieste.

“I vitelloni” non fanno niente. Si tratta di ragazzi che non hanno l’età delle loro arterie o, per usare il linguaggio favorito dei sociologi, di adolescenti ritardati e irresponsabili. Ai trent’anni (e più) si dedicano a scherzi e a lasciarsi sedurre da progetti illusori. Sono cinque fanciulloni che girano per la città dal mattino alla sera o viceversa”. (Gilbert Salachas en Fellini).

“Le maschere che usano i personaggi, quando interpretano i loro ruoli socialmente definiti, sono strappate e rivelano qualcosa della loro personalità intima che resta al di sotto di quelle. (…) Nessun’altra immagine dell’opera di Fellini mette a fuoco in modo così chiaro il suo interesse per il contrasto tra la maschera e la faccia come la danza surrealista tra la persona e la maschera vuota”. (Peter Bondanella).

  • La dolce vita

Sabato 12 – 20:00 ore; domenica 13 – 14 ore; martedì 15 – 16:30 ore; mercoledì 16 – 14 ore; giovedì 17 – 16:30 ore; sabato 19 – 14 ore

(180’; DCP; Italia/Francia, 1960)

Regia: Federico Fellini

Con Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Anouk Aimée.

Il giornalista Marcello, un paparazzo, frequenta i luoghi abituali degli scandali con lo scopo di fornire pettegolezzi per la colonna di un quotidiano di grande tiratura. La sua giovane amante, gelosa e possessiva, lo incita inconsapevolmente a fare anche lui la vita dissoluta delle persone che popolano la sua colonna.

“Impiegando una struttura non lineale, postali di una vita in crisi, Fellini lascia definitivamente di lato le influenze del Neorealismo per centrarsi negli stati mentali delle sue criature, che trasudando il loro interno permeano l’apparenza di tutte le cose. C’è Marcello, il giornalista pettegolo con pretese di letterato, ma intorno ci sono anche decine di personaggi decrepiti e bellissimi, estremi, grotteschi, cercando di portare avanti un’esistenza che non riescono a capire e tanto meno a gestire. La scena della Ekberg nella fonte è appena un aneddoto, quasi superfluo. L’essenza è la tristezza”. (Diego Brodersen, El Amante/Cine).

  • Fellinopolis

Domenica 13 – 18 ore

(78’; DM; Italia, 2020)

Regia: Silvia Giulietti

Uno sguardo al grande regista Federico Fellini attraverso gli occhi di Ferruccio Castronuovo, il suo fidato assistente, che lo ha registrato tra il 1976 e il 1986. Queso documentario offre immagini inedite, riprese dal retroscena dei set di film come E la nave va, La città delle donne, Ginger e Fred. Inoltre ritrae i ricordi di coloro che gli hanno lavorato accanto, tra i quali Lina Wertmuller, Nicola Piovani o Dante Ferretti. Di sé stesso Fellini diceva che era un artigiano che non aveva niente da dire, però sapeva come dirlo. Il suo linguaggio unico, la sua estetica e i suoi personaggi insoliti gli hanno consentito di godere la popolarità e il rispetto in tutto il mondo. Ellinopolis dimostra che rimangono ancora secreti del genio italiano da scoprire.

  • La verità su La dolce vita

Mercoledì 16 – 18 ore; domenica 20 – 18 ore.

(83’; DCP; Italia, 2020)

Regia: Giuseppe Pedersoli

Roma, 20 ottobre 1959, Giuseppe Amato, grande produttore di molte opere maestre del neorealismo italiano, è da solo in una piccola sala di proiezione. Nello schermo, quello che sarà il film più famoso di Federico Fellini, che nessuno ha voluto produrre. Il taglio preliminare è lungo più di quattro ore e Fellini non voglie ulteriori tagli, Rizzoli, il distributore, non vuole pubblicarla. Questa risulterà l’esperienza più stimolante della carriera e della vita di Amato. Basandosi su lettere, contratti e documenti originali della produzione mai prima divulgati, questo documentario ritratta la storia reale, il retroscena, del film italiano più famoso della storia.

  • Organizzato da: Complejo Teatral de Buenos Aires, Fundación Cinema