Nell’ambito della rassegna Divina Italia, il Teatro Colón, l’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires e l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires presentano: Turandot, l’ultima opera di Giacomo Puccini che andrà in scena nel centenario della morte del suo autore. Rappresentata per la prima volta al Teatro Colón nel 1926, stesso anno della sua prima a Milano, ritorna a Buenos aires cinque anni dopo la sua ultima esecuzione.
Turandot rappresenta l’espansione del linguaggio d’autore in nuovi territori della musica contemporanea e sintetizza due correnti estetiche che a partire da qui si biforcheranno, aprendo un abisso nella musica del Novecento. Una è l’espressionismo viennese; l’altra, il neoclassicismo, i cui primi segnali trovano, appunto, nelle maschere della Commedia dell’arte, il loro impulso più vivido. Puccini, sempre vigile nella sua geniale predisposizione creativa, riassunse in Turandot quel turbinio di influenze che contraddistinse i primi anni del dopoguerra.
L’opera in tre atti di Giacomo Puccini, andrà in scena da venerdì 17 a mercoledì 29 maggio con cinque repliche che saranno eseguite sotto la direzione di Beatrice Venezi il 18, 22, 26, 28, 29 maggio e cinque repliche che saranno eseguite sotto la direzione di Carlos Vieu il 17, 19, 26, 21, 23 maggio.
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Colón, Tucumán 1171 dalle 9 alle 17 o su http://www.teatrocolon.org.ar
Turandot di Giacomo Puccini – Opera in tre atti (1926): musiche di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, tratto dalla Turandot di Carlo Gozzi.
Prima: Teatro Alla Scala, Milano 1926
Prima al Teatro Colón: 1926
Ultima rappresentazione al Teatro Colón: 2019
Direzione musicale:
Beatrice Venezi (18, 22, 26, 28, 29)
Carlos Vieu (17, 19, 26, 21, 23)
Ideazione originale, ideazione scenica e scenografia: Roberto Oswald
Regia e costumi: Aníbal Lápiz
Scenografo: Cristian Prego
Disegno luci: Ariel Conde
Assistente alla direzione musicale: Diego Censabella
Assistente alla regia: Concepción Perré
Per maggiori informazioni su Beatrice Venezi: https://www.beatricevenezi.com/
Giacomo Puccini iniziò a lavorare alla Turandot nel 1920. Una collezione di lettere postali ha permesso di ripercorrere con notevole dettaglio la realizzazione dell’ultima opera di Puccini, rappresentata per la prima volta il 25 aprile 1926 al Teatro alla Scala di Milano.
Come era proprio del processo creativo di Puccini, il concepimento dell’opera, che occupò gli ultimi quattro anni della sua vita, fu febbrile e condizionato da un continuo alternarsi di appassionati entusiasmi e profonde crisi depressive. In una di queste ultime, lo stesso Puccini si immaginò una situazione che sarebbe poi diventata realtà: “L’opera sarà presentata incompleta e qualcuno avanzerà sulla scena per dire: in questo momento il maestro è morto”.
Dalla fine del 1922 aveva iniziato a soffrire di un problema alla gola, tanto che parte della composizione di Turandot era segnata dall’imminenza della morte. I medici che avevano confermato la diagnosi di cancro consigliarono al musicista di recarsi a Bruxelles o Berlino, i due luoghi per curare la sua malattia in Europa. Puccini si recò in Belgio dove morì il 29 novembre 1924. Nella stanza della clinica c’erano i contorni del duetto d’amore e la fine del terzo atto di Turandot. Arturo Toscanini, fortemente legato alle opere di Puccini, e al quale il musicista aveva affidato la prima di Turandot, incaricò Franco Alfano di completarla sulla base delle note dell’autore.
Il giorno del debutto, dopo la morte di Liù, l’ultima scena che Puccini aveva completato, Toscanini si rivolse al pubblico e disse: “Questa è la fine dell’opera del maestro. Era arrivato qui quando è morto”.
Quello fu il finale della prima rappresentazione. Solo nella successiva il pubblico milanese conobbe il finale realizzato da Alfano. Buenos Aires presentò Turandot esattamente due mesi dopo la prima mondiale, il 25 giugno 1926 al Teatro Colón, diretta da Gino Marinuzzi, con Claudia Muzio, Rosetta Pampanini e Giacomo Lauri-Volpi nei ruoli principali.
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Il ciclo Divina Italia è frutto della collaborazione istituzionale tra il Teatro Colón, l’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires e l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires ed ha come obiettivo quello di rafforzare i profondi e storici legami di cooperazione culturale tra Italia e Argentina. Per la prima volta, il Teatro Colón omaggia un paese attraverso la sua programmazione: l’Italia sarà il paese invitato per la Stagione 2023 e 2024.