Nel Centenario della morte del grande compositore italiano Giacomo Puccini presentiamo, in collaborazione con il Museo Nazionale di Arte Decorativa e la Casa della Cultura, una mostra inedita organizzata e creata dall’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires.
Un ciclo di concerti e conferenze accompagnerá la mostra, articolata in tre differenti proposte e installazioni che avranno luogo nelle sale del Museo Nazionale di Arte Decorativa, nel Salón Dorado della Casa della Cultura e nella Sala Roma dell’ Istituto Italiano di Cultura.
Puccini e l’Argentina é un’ idea originale prodotta e organizzata dall’ Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires grazie al patrocinio dell’ Ambasciata d’Italia in Argentina. Consiste in un’esperienza immersiva in cui la música dialoga con l’esposizione di costumi appartenenti a spettacoli operistici, bozzetti, video e elementi scenografici, come fotografie, documenti ed oggetti relativi al grande operista italiano e al suo legame con l’Argentina.
Gran parte del materiale che integra la mostra é stato gentilmente concesso dal Teatro Colón di Buenos Aires e collezionisti privati. La mostra si avvale della curatela di Laura Malosetti Costa e Daniel Varacalli.
Giacomo Puccini (Lucca, 1858 – Bruxelles, 1924) uno dei piú celebri compositori d’ opera della storia, ottenne una repentina e straordinaria fama a Buenos Aires, che divenne evidente quando l’ artista visitó la cittá nel 1905, occasione in cui soggiornó nell’ edificio del quotidiano La Prensa di allora, lo stesso edificio dove oggi si trovano gli uffici della Casa della Cultura della Cittá. Il legame di Puccini con l’ Argentina, tanto personale quanto professionale, fu intenso e unico. Ebbe inizio quando era ancora un compositore quasi sconosciuto in Italia, dove non ottenne successo all’ inizio, e suo fratello minore Michele emigró a Buenos Aires alla fine del 1889.
Nella capitale argentina lo aspettavano file di sostenitori, tra chi era appena immigrato e chi resideva giá stabilmente: tutti, provenienti da ogni classe e condizioni, erano stati conquistati da Puccini. La sua visita fu il primo “Festival Puccini” del mondo.
Durante il suo soggiorno fu incaricato di comporre un inno scolastico: Dios y patria, la sua unica opera con testo in spagnolo, che fu riscoperta nel 2006 da Gustavo Otero e Daniel Varacalli.
Sebbeno non tornó mai a Buenos Aires, fu questa la prima cittá del mondo dove le sue opere furono messe in scena a pochi mesi di distanza dalla prima italiana.
Dopo la morte del musicista, la relazione si fortificó ulteriorimente: Turandot, la sua opera postuma e inconclusa, fu ugualmente inscenata al Teatro Colón dopo il debutto italiano nel 1926. María Callas la cantó in occasione del suo viaggio a Buenos Aires nel 1949. Luciano Pavarotti scelse La Bohéme per la sua presentazione nel Teatro Colón nel 1987. E, quando il teatro riaprí nel 2010, dopo un lungo e complesso restauro, ancora una volta fu La Bohéme l’ opera scelta per la riapertura.
Questo insieme di esposizioni e attivitá avranno luogo dall’8 ottobre al 15 dicembre 2024.
Sede principale: Museo Nazionale di Arte Decorativa, Libertador 1902
Altre Sedi: Casa della Cultura, Av. de Mayo 575| Sala Roma dell’ Istituto Italiano di Cultura, Marcelo T. De Alvear 1119